Una caratteristica fondamentale dell’Internet of Things è la sua versatilità per applicazioni in diversi campi. Anche in ambito scientifico è possibile, per esempio, creare rapidamente in chiave IoT decine o addirittura centinaia di strumenti scientifici a basso costo e a bassa potenza da utilizzare nella raccolta di dati di varia natura.
La mancanza di dati scientifici è infatti un problema soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove il numero di stazioni di monitoraggio, ad esempio in campo ambientale, è limitato e dove è difficile acquisire dati affidabili e tempestivi per diverse cause: mancanza di connettività, alimentazione intermittente, scarsa manutenzione. Per rispondere a questa domanda il Centro Internazionale di Fisica Teorica – ICTP Abdus Salam di Trieste ha organizzato il workshop “Rapid Prototyping of Internet of Things Solutions for Science” (21 gennaio – 1 febbraio 2019) per condividere buone pratiche su come soluzioni IoT possano essere rapidamente prototipate per effettuare misurazioni scientifiche a basso costo e a basso consumo. Dopo una sessione tecnica di sette giorni, i partecipanti si concentreranno per due giorni sui requisiti per sviluppare tre ambiti di applicazione: monitoraggio delle radiazioni, dispositivi oceanografici e stazioni meteorologiche. L’ultimo giorno, i partecipanti condivideranno i risultati delle loro discussioni / esperimenti.
Tra i relatori del workshop c’è Federico Longobardi di Primo Principio che parlerà di un case study IoT e DSS per l’agricoltura (WiForAgri) e per il monitoraggio del rischio idrogeologico, portando come esempio l’esperienza sul campo maturata grazie al progetto SUSGRAPE in alcuni vigneti a cavallo tra Italia e Slovenia.
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